Ah che bella lezione di letteratura italiana..l’Alfieri e chi se l'ho ricorda l’Alfieri. Sono passati più di dieci anni. Le scritture dell’Io e’ il filo conduttore del corso. Memorie, lettere, autobiografie, romanzi autobiografici, diari..perfetto non poteva essere un corso più adatto alle mie inclinazioni.
In particolare mi colpisce il parallelismo tra quest’argomento e gli autori trattati e il momento che sto vivendo…mi sconvolge il tempismo..non potevo seguire questo corso l’anno scorso? No, ora. Mi avrebbe provocato la stessa meraviglia?…ora sono sconvolta.. quando la professoressa parla, parla di me della mia storia di parti della mia vita e né resto affascinata.
Le passione e la razionalità. La ragione insidiata dalla passione, dalle esigenze del corpo e l’Eros che inchina la ragione. l’impulso all’ambivalenza e la gioia inscindibile dal dolore, il piacere che nasce dal suo contrario.
So che non cè niente di nuovo sotto il sole, ma la prima volta che ho studiato questa cose mi sembravano noiose, poco interessanti, da sapere per non farsi bocciare, ora parlano di me della realtà che mi circonda del mondo che vivo e mi interessano..ma questo è il mio stupore per la vita, che alla mia età è una bella cosa, visto che la curiosità ti fa sentire vivo e cosciente.
Anche Proust.. ha scoperto l’acqua calda con le madeleine..io non ho mai letto Proust e mi piacerebbe leggerlo e lo farò, ma il potere evocativo di sapori e odori e’ sempre stato innato in me..il ricordare sono io.
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